25 anni dall’omicidio di Ilaria Alpi e Miran Hrovatin
Ilaria Alpi. Il prezzo della verità ✏ Marco Rizzo e Francesco Ripoli
Ilaria Alpi. Il prezzo della verità, Marco Rizzo e Francesco Ripoli, BeccoGiallo, 2010.
A 25 anni dall’omicidio della giornalista romana Ilaria Alpi e dell’operatore triestino Miran Hrovatin, avvenuto il 20 marzo 1994 a Mogadiscio (Somalia), ancora non è stata fatta chiarezza. Pochi giorni fa, i legali della famiglia Alpi hanno depositato l’atto di opposizione all’archiviazione del caso e Mariangela Gritta Grainer, consulente della Commissione Parlamentare d’inchiesta sulla morte di Ilaria e Miran e già presidente dell’Associazione Ilaria Alpi, ha lanciato la petizione #NoiNonArchiviamo su Change.org, diretta alla Procura della Repubblica presso il Tribunale di Roma.
Molti sono stati i libri, i documentari e gli approfondimenti a raccontare la vicenda (si veda anche il sito ufficiale). Dovendo scegliere perciò, ho deciso di parlavi del fumetto “Ilaria Alpi. Il prezzo della verità” edito da BeccoGiallo per la collezione Cronaca storica, con la sceneggiatura di Marzo Rizzo e i disegni di Francesco Ripoli.
«Hanno deciso di farti fuori.
Farmi fuori?
Fidati di me. In questi giorni resta in albergo.»
Il fumetto ripercorre a ritroso gli ultimi giorni di vita di Ilaria e Miran, a partire da quei colpi di pistola alla testa sparati da un commando somalo, colpi che dall’interno di quel pick-up hanno rimbombato fino in Italia. Era il 20 marzo 1994. Come pezzi di un puzzle mai finito, i capitoli fanno breccia nelle ricerche condotte dai due sul traffico di armi dall’Italia alla Somalia, sui rifiuti tossici nocivi presumibilmente seppelliti sotto scuole e strade, come la Garoe-Bosaso, e sul ruolo del peschereccio Farah Omar, all’epoca sequestrato al porto di Bosaso.
Assemblando prove accertate con elementi non confermati o di finzione, indicati e distinti dallo stesso sceneggiatore nella sua nota finale, l’opera sposa l’ipotesi dell’esecuzione premeditata volta ad insabbiare le prove raccolte da Ilaria e Miran. Attraverso una narrazione volutamente scarna e necessariamente non esaustiva, vengono presentati degli squarci che aiutano ad entrare nella complessità della vicenda. Sfruttando poi il potere divulgativo e di denuncia del graphic journalism, i disegni ad acquerello di Francesco Ripoli, basatisi in parte sul materiale fotografico disponibile, riescono a trasmettere allo stesso tempo la tragicità del duplice omicidio, la passione per il giornalismo d’inchiesta che animava Ilaria Alpi e il bisogno di giustizia che persiste. Un bisogno di giustizia che cresce e si alimenta man mano che si aggiungono elementi durante la lettura, nella vana speranza di trovare tutte le tessere del puzzle.
«Quei container… Sono qui sotto, vero? È stato nascosto tutto sotto questo asfalto.
Sì! E intanto i quattro gatti che passano da qui ringraziano la cooperazione italiana per questa superstrada!»
Nell’epilogo, ambientato all’ex aeroporto militare di Kinisia, nei pressi di Trapani nell’aprile del 1987, troviamo un altro giornalista, Mauro Rostagno, assassinato l’anno successivo in un agguato mafioso, che filma di nascosto l’imbarco di armi su aerei militari italiani diretti in Somalia al posto di aiuti umanitari. Ed è proprio quest’ultimo squarcio ad invitare il lettore a proseguire il percorso, ad interrogarsi sulle responsabilità di chi non solo è stato direttamente mandante degli omicidi di Ilaria e Miran, ma anche di chi ha depistato le indagini che rischiano per la seconda volta di essere archiviate.
A completare il fumetto, il volume è arricchito con alcuni fondamentali strumenti per allargare lo sguardo e approfondire: la prefazione di Giovanna Botteri, inviata del TG3 e compagna di scuola di Ilaria; una cronistoria dei fatti dal 1949 al 2015; un focus sul processo da parte del mediattivista, scrittore e sceneggiatore di fumetti Francesco Barilli; un’intervista del 2008 da parte di quest’ultimo a Mariangela Gritta Grainer; un intervento di Giovanna Mezzogiorno, l’attrice che ha interpretato il ruolo di Ilaria nel film “Il più crudele dei giorni” di Ferdinando Vicentini Orgnani del 2003; e infine una bibliografia, videografia, teatrografia e sitografia.
L’opera ha vinto il Premio Micheluzzi come Miglior Fumetto a Napoli al Comicon del 2008 e il Miglior Esordio a Fumetti in TV lo stesso anno.
Per questi 25 anni di mancata giustizia, l’associazione Amici di Roberto Morrione, insieme a Articolo 21 e alla Federazione Nazionale della Stampa Italiana, hanno organizzato tre giornate dedicate al caso Alpi-Hrovatin tra il 19 e il 21 marzo. Unendoci a loro e all’Associazione Ilaria Alpi, condividiamo anche noi la causa #NoiNonArchiviamo.✎
Il booktrailer di “Ilaria Alpi. Il prezzo della verità” dal canale youtube di Marco Rizzo:
Incipit
«Mogadiscio, 20 marzo 1994.
Allora, Ilaria… hai trovato il tuo amico dell’Ansa?
No… È uscito pochi minuti fa.
Quindi che si fa?
Torniamo in albergo, Miran. Questa zona è sotto il controllo di Ali Mahdi, non conviene restarci a lungo.»
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