Feminism 2. Seconda edizione della Fiera dell’editoria delle Donne

Dall’8 al 10 marzo alla Casa internazionale delle donne a Roma

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Torna Feminism, la Fiera dell’editoria delle donne! Dall’8 al 10 marzo presso la Casa internazionale delle Donne a Roma, la seconda edizione della fiera con un programma ricco di incontri e dialoghi.

«La seconda edizione, con ospiti di calibro nazionale e internazionale, segue un filo conduttore, “Passa le parole”, che vuole sottolineare quanto i libri trasmettano saperi, per creare confronti di genere e culture.»

Madrine di questa edizione tre donne: la scrittrice Michela Murgia, la storica e attivista femminista statunitense Max Dashu (fondatrice nel 1970 dei Suppressed Histories Archives) e la scienziata ambientalista, attivista e scrittrice indiana Vandana Shiva.

Ben 75 case editrici con le loro novità editoriali! Trovate qui l’elenco.

Ad organizzare e ideare il festival, l’Associazione Archivia, la rivista Leggendaria, la Casa Internazionale delle Donne e la collana Sessismoerazzismo di Ediesse, insieme al sostegno di ADEI (Associazione degli Editori Indipendenti), Iacobellieditore e SIL (Società Italiana delle Letterate).

Fra i molti incontri proposti, da non perdere il focus sull’Afrofuturismo femminista sabato 9 marzo alle ore 18 presso la Sala Tosi. L’incontro, coordinato da Lidia Curti, si propone di indagare «l’immaginario narrativo, artistico o musicale i temi della differenza sessuale e di genere, della migrazione odierna e della devastazione del pianeta». Direttamente dalla scheda del programma:

Gruppo di lavoro Il colonialismo italiano raccontato dalle donne e Associazione NIBI Neri Italiani Black Italians

«L’afrofuturismo proietta le persone di discendenza africana nel futuro, in una dimensione dove il concetto di razza non è altro che una creazione», spiega Ytasha Womack, autrice del libro Afrofuturism: The World of Black Sci- Fi and Fantasy Culture, con cui nel 2013 ha tracciato la storia di questo movimento culturale e sociale nato negli anni ‘70.

L’afrofuturismo trova un’immagine inedita in galassie lontane – nel misticismo africano, nella mitologia egizia, nell’estetica sci-fi – e la trasporta negli ambiti culturali e nelle forme artistiche più diverse: musica, moda, cinema, design, fumetto, arte digitale, pratiche di meditazione o d’azione sociale.

Dall’incontro fra l’afrofuturismo e il femminismo nasce più che una corrente culturale o un movimento quella che Lidia Curti chiama una «sensibilità culturale» che guarda all’utopia di futuri alternativi possibili in chiave antirazziale postcoloniale e femminista intersezionale. Nel tempo l’afrofemminismo si è espresso nell’immaginario narrativo e artistico, nella musica e nella moda attraversando i temi della differenza sessuale e di genere, della emarginazione e oppressione razziale, della migrazione odierna, della fuga dalla devastazione del pianeta.

Oggi questa onda creativa sta prendendo un ulteriore slancio grazie a una ricchissima produzione di artiste  scrittrici musiciste cineaste africane, afroamericane e afrodiasporiche. Una genealogia che idealmente prende origine dalla scrittrice di fantascienza Octavia Butler.

Introduce Lidia Curti, Afrofemminismo: scrivendo i futuri

Intervengono Maria Rosa Cutrufelli – Sesso e razza, Igiaba Scego – Black Panther, Liana Borghi –Woman power is Black power e Karima 2G, cantante.

Letture di Tezetà Abraham, Liliana Mele, Balkissa Maiga.

Genealogie

Reading di brani tratti da Alice Walker – Alla ricerca dei giardini delle nostre madri, Audre Lorde – Woman power is Black power e Octavia Butler – Legami di sangue.

Proiezioni di video artistici e clip afrofuturisti femministi: Oumou Sagaré – Kamelemba, Wangechi Mutu – The end of eating anything (estratto), Karima 2G – Bunga Bunga e Refugees, Missy Elliott & Da Brat – Sock lt2 e M.I.A. – Borders.

Da non perdere domenica 10 marzo anche Barracoon, l’ultimo schiavo di Zora Neale Hurston (66THAND2ND) con l’intervento di Sara Antonelli, curatrice del volume, alle ore 15:00 presso la sala UDI.

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